Ore preziose

 

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Arco, spirale, freccia puntata verso il futuro. Linea, cerchio, successione di eventi, insieme di ore, minuti e secondi…

 

Anche se possiamo misurarlo o rappresentarlo con una forma geometrica, il tempo è innanzitutto sentimento, sensazione e interpretazione. Assolutamente soggettivo, il tempo è come una melodia che si compone di scansioni ritmiche diverse: interiori, sociali, biologiche e culturali. E varia a seconda delle epoche, dei luoghi e delle civiltà che lo definiscono.

Il tempo che vorrei prendere in esame oggi  è quello che caratterizza lo stato di flusso creativo. Un momento più o meno lungo, molto prezioso, in cui riusciamo ad immergerci totalmente in un processo di azione e contemplazione che può manifestarsi in qualsiasi ambito: il lavoro o lo studio, la casa, le relazioni, le nostre passioni… Si tratta di momenti in cui noi e il nostro oggetto di interesse diventiamo un’unica realtà, dalla quale viene temporaneamente escluso tutto ciò che non ha a che fare con l’interazione in corso.

Come si riconosce questo stato positivo di flusso? E’ uno stato in cui lo svolgersi dei pensieri si attua senza intoppi o distrazioni, l’attenzione è focalizzata, la comunicazione interiore si placa o si articola scorrevolmente e le emozioni sono totalmente congruenti con le azioni in corso. Come conseguenza di questa combinazione armonica, si ottengono risultati eccellenti e gratificanti. E’ uno stato in cui il tempo è quasi “sospeso”, si inchina ai nostri intenti, così come lo spazio circostante sembra perdere consistenza… In questa fusione con l’oggetto di interesse, possiamo giocare con il tempo. Farcelo amico, rispettarlo e cominciare a viverlo più come alleato che nemico con cui “battagliare”, come facciamo per gran parte del giorno. Lo stato di flusso creativo, per manifestarsi, necessita di un recinto sacro di tempo e spazio in cui costanza, inventiva e determinazione possano esprimersi al meglio.

img_5642Il dedicare un orario stabilito e un angolo della casa o dell’ufficio (una stanza, ma anche una poltrona, una scrivania) al nostro appuntamento con la creatività, può essere il primo passo per la costruzione di un nuovo rapporto con essa. Tutti noi abbiamo bioritmi e rituali personali: alcuni di noi sono più creativi al risveglio, altri di sera. C’è chi ha bisogno di muoversi o di passeggiare nella natura per riuscire a trovare ispirazioni creative e chi ha necessità di assoluto silenzio e immobilità. E’ importante comprendere quali siano le soluzioni più efficaci per noi. Unico suggerimento utile a tutti, indipendentemente dalle strategie adottate: per poterci fondere con il nostro oggetto di interesse, abbiamo bisogno di creare uno spazio e un tempo protetto dalle interferenze esterne e nel quale ci sentiamo  connessi più che possiamo con noi stessi. Quando siamo in sintonia con il nostro corpo e i suoi bisogni, quando comprendiamo a fondo le nostre emozioni e i bisogni sottostanti che le creano, quando ci muoviamo spinti da desideri interiori e non da pressioni esterne… ecco, questa è la situazione ideale in cui lo stato di flusso può manifestarsi in un istante. E in questo stato le ore preziose dedicate ai nostri progetti, ai nostri interessi più profondi, si dilatano a dismisura… mentre i loro effetti benefici si riversano anche sul resto della giornata.

Lo stato di flusso creativo ha un suo ritmo, strettamente connesso a quello dei nostri corpi. Per questo, per migliorarlo e aumentarlo nella nostra vita quotidiana, abbiamo bisogno di essere più consapevoli di ciò che succede dentro… Il nostro organismo è governato da tempi e ritmi differenti, e soggettivi, a partire dal nostro modo di respirare. Con ogni inspirazione inaliamo atomi che diventeranno parti del cuore, del cervello, di tutti gli organi… Ad ogni espirazione esaliamo infinitesimali parti di noi, dei nostri tessuti e le scambiamo con l’atmosfera del nostro pianeta. Gli studi compiuti sugli isotopi radioattivi dimostrano che il corpo rimpiazza il 98% dei suoi atomi in meno di un anno. Il tessuto dello stomaco viene sostituito ogni 5 giorni, una nuova pelle si forma in un mese, un nuovo fegato in 6 settimane, un nuovo scheletro in 3 mesi… il DNA non è lo stesso di 6 settimane prima e il corpo che abbiamo oggi non è lo stesso di 6 mesi fa. Accanto al ritmo del respiro, troviamo il ritmo circadiano che regola l’attività attività/riposo e i ritmi ultradiani (inferiori alle 24 ore) che coinvolgono le pulsazioni cardiache, le onde elettriche cerebrali, il comportamento delle ghiandole surrenali… Il nostro corpo, la nostra mente e le nostre emozioni, cambiano di momento in momento in relazione all’ora del giorno, dei cicli della luna, della stagione e delle maree. Le donne lo sanno bene: il nostro ciclo mensile di 28 giorni è quanto di più vicino esista al ciclo lunare. Ma ogni donna ha il “suo” ritmo… Hanno i loro ritmi anche i sogni, che pur essendo in realtà brevissimi, ci danno spesso l’impressione di occupare tutta la notte.

Così come ha un suo flusso/tempo il ricordo del passato. Un passato che, liberato da interpretazioni e valutazioni distorte, può fornire indicazioni preziose per rendere il presente/futuro più armonioso e creativo. Quando entriamo in profondità nella conoscenza dei nostri bioritmi e del nostro “tempo interiore” ricaviamo grande beneficio anche a livello emotivo/cognitivo e le energie psichiche creative possono esprimersi sempre di più e sempre meglio.

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💙

Alba

 

 

 


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