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Ci sono case che ispirano bellezza, calore, un senso di delicata accoglienza e raccoglimento; e ce ne sono altre che appaiono distaccate, quasi esitassero a mostrarsi nell’intimo, fredde anche se eleganti. E poi ci sono le case di una volta – non antiche, solo vecchie – con l’innata magica facoltà di trasportare in un istante nel passato, di solito con la complicità di uno scorcio, un odore, un colore. Ce ne sono di ogni genere: case trasandate e supertecnologiche, tristi e allegre, seducenti o respingenti, semplici o sofisticate… Anime diverse e uniche, proprio come le persone. Come i pensieri. Che cosa rende così diverse fra loro queste case? La quantità di denaro impiegato per costruirle o arredarle? Allestimenti alla moda, il tempo che si dedica per tenerle in ordine e curate? Forse anche questo, ma ciò che fa la vera differenza nel creare l’anima di una casa è come la viviamo, come ci sentiamo lì dentro con il corpo e con la mente, in base alla qualità prevalente dei pensieri e delle relazioni affettive che costruiamo al suo interno.

In questa sezione ci occuperemo della casa da diversi punti di vista: da quello strutturale/tecnico a quello interiore. La analizzeremo nella sua funzione di nido e rifugio, di simbolo e status, rifletteremo sulla sua dimensione psicologica e antropologica. Entreremo nel cuore degli stili, contemporanei e non, per comprendere i motivi del nostro sentirci attratti ora dall’uno ora dall’altro. E iniziamo questo percorso dando un significato preciso – e del tutto personale – al concetto di “casa dei desideri”.

 

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