Sarebbe rivoluzionario riappropriarsi del significato più autentico e profondo dell’atto del dono e ritrovare il piacere e la cura che esso merita; lo possiamo fare operando creativamente sulla scelta e sulla presentazione dei regali, nella loro duplice veste di simboli di ringraziamento e celebrazione.
Proviamo idealmente a esplorare un nuovo modo di concepire il dono. Pensiamo a doni fatti con amore, creati o scelti dopo avergli dedicato il giusto tempo, la giusta dose di gioia, riflessione e cura: immaginiamo cose semplici provenienti dal nostro passato, dalle nostre mani, mente o gusto. Oggetti più o meno preziosi – comprati, creati o appartenuti alla nostra famiglia da sempre – che vengono donati come espressione di un legame speciale, come segno di gratitudine e condivisione.
Possiamo donare il nostro tempo, risorse per scopi benefici, le nostre competenze…
Possiamo trasformare in “regalo prezioso” qualsiasi cosa abbia per noi un valore affettivo, estetico, materiale, spirituale o intellettuale: una vecchia foto, un nostro racconto, un sasso speciale, un vecchio libro scoperto al mercato, un oggetto del passato ritrovato in soffitta che mantiene intatto il sapore di altri mondi, di relazioni speciali. Una citazione letteraria o lo spartito di una melodia che hanno avuto grande impatto nella nostra vita, del denaro per un fine che ci sta a cuore…
Tutto può diventare “dono di valore”, qualsiasi cosa nasca dalle nostre mani, cuore o abilità creative.
Ciò che importa veramente e rende prezioso il dono scelto, è l’intento che vi sta dietro, il desiderio autentico di ringraziare o celebrare qualcosa o qualcuno.
Il Natale “dentro”
Si può recuperare un approccio gioioso, profondo e autentico al rito della scelta e dello scambio dei doni natalizi? Forse si. Se dopo anni di scelte affrettate compiute più per dovere o abitudine – in un clima di ansia, forzature e confusione di folla – ritroviamo il senso originario del dono natalizio e il piacere di uno scambio in cui viene “celebrata” la cura della relazione e la gioia della condivisione.
. Prendersi del tempo per immaginare il dono più gradito possibile per ciascun destinatario della propria “lista” natalizia.
. Individuare i doni più adatti per le differenti persone in base alle risorse a disposizione.
. Programmare per tempo l’acquisto o la creazione autonoma del regalo scelto.
. Ragionare sui materiali per la sua confezione e le modalità di consegna.
Libero dalle frenesie e dagli affanni degli acquisti dell’ultima ora, il Natale torna così ad essere un momento di gaia riflessione e di quiete, di gioiosa gestione del tempo, in cui la scelta e lo scambio dei doni ritrovano la loro essenza originale di manifestazione di connessione, gratitudine e celebrazione.